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Il viaggio alla ricerca di noi stessi, di quello che siamo realmente, è forse il più pericoloso ed impegnativo della nostra vita. Il confronto con gli altri, con la società che ci ha cresciuti e plasmati, è una lotta a colpi di motivazioni, alibi e spiegazioni; il confronto con il nostro io è un logorante duello tra passione e raziocinio, uno scontro che spesso evitiamo per paura delle conseguenze, per paura di mostrare ai nostri occhi quello che desideriamo veramente.
In questo film, Sean Penn analizza l’alchimia del nostro essere e lo fa attraverso il viaggio avventuroso e reale del giovane Alexander Supertramp, che in fuga alla ricerca della felicità, ritrova e allo stesso tempo abbandona, frammenti di se stesso e della sua famiglia.La felicità, o meglio la sua continua ricerca, si colloca tra queste due forze, tra quello che vogliamo e quello che crediamo di volere, tra i nostri sogni e la realtà che ci costruiamo per non vederli o renderli irraggiungibili.
Sean Penn ci racconta questa storia in una maniera che non siamo abituati a vedere sul grande schermo. Non utilizza una regia uniforme durante tutta la pellicola, ma varia molto e a seconda del contesto alza la voce o sussurra, aumenta il ritmo o lo congela del tutto, divide e duplica l’immagine se necessario. Gioca con i paesaggi come fossero stati d’animo e grazie ad un’ottima fotografia ed un’impeccabile colonna sonora, confeziona un film che non può non essere visto.
Lo consiglio a tutti!!!VOTO : 8