Il vino,
con il suo forte valore simbolico, ha ispirato in ogni epoca innumerevoli opere
di artisti e letterati: da Caravaggio a Degas, da Alceo a Baudelaire. Fra
queste opere si distingue il notissimo ditirambo “Bacco in Toscana” (1685) di Francesco Redi, opera poetica che
esamina ed elogia le diverse caratteristiche dei più importanti vini italiani ed
in particolare di quelli della Toscana. Il Redi immagina che Bacco, in uno dei
suoi frequenti viaggi, si sia fermato con Arianna, sua sposa, nella celebre
villa medicea del Poggio Imperiale. Adagiato sul verdeggiante prato del parco,
Bacco passa in rassegna ed elogia i vini della Toscana, insieme ad alcuni altri
vini italiani e stranieri di grande qualità e rinomanza. Sono citate in tutto
57 diverse qualità di vino. Bacco illustra con grande competenza anche i vari
tipi di lavorazione del vino, condannando le bevande “esotiche” che stavano
allora diventando di moda, come il cioccolato, il thè ed il caffè e denuncia,
con fine ironia, i difetti dell’acqua.
Il
progetto “Bacco in Toscana” nasce da un’idea della regista fiorentina Betty Piancastelli
per dire STOP all’abuso di alcol eccessivo soprattutto tra giovani e giovanissimi…..“E’
necessario educare le nuove generazioni ad un consumo moderato e responsabile
dell’alcol (dice la regista) poiché i ragazzi tendono a consumare sempre più
alcolici e non per il gusto del sapore, ma per lo sballo”. In scena quattro
giovani attori toscani: Francesco Buttitta,Vania Mattioli, Debora Petracchi e
Gabriele Zeetti che tra musiche, canti e giochi teatrali, reciteranno un elogio al vino di uno dei “maestri” più grandi del seicento
toscano.
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