domenica 23 marzo 2008

Cuore di tenebra


Capolavoro della letteratura anglosassone, frutto di una straordinaria maturazione creativa, "Cuore di tenebra" fonde insieme le dimensione concrete di testimonianza autobiografica, nonchè di denuncia sociale e politica all'interno di una società che sembra essere stata dimenticata dall'uomo.Attraverso la voce recitante di Marlow, Conrad ci conduce nel cuore dell'Africa nera: l'incontro con la terribile realtà dello sfruttamento del Congo Belga di Leopoldo II si dilata fino a trasformarsi in riflessione generale sull'esperienza del colonialismo nella sua totalità, destinata a scuotere le certezze di un ottimismo evoluzionistico ed eurocentrico, in un inquietante confronto con il diverso e il primitivo. "La narrazione di Marlow [...] inizia col suggerire che l'esplorazione ha trasformato uno spazio vuoto in uno spazio di tenebra, e finisce col suggerire che l'esplorazione ha trasformato l'ignoto in indicibile. In realtà si potrebbe osservare che, invece di portare la luce in mezzo alle tenebre come proclama, la missione 'civilizzatrice' svela la 'tenebra' che sta nel proprio cuore".

Il romanzo è una metafora del viaggio all'interno dell'orrore insito nella condizione umana e una condanna senza appello alla crudeltà della civiltà moderna che maschera dietro ipocrite convenzioni una assoluta mancanza di rispetto per la vita e per la dignità dei deboli. Kurtz è il terminale di questa ricerca e assume, nel racconto, una importanza centrale, quasi simbolica, sottolineando con la propria parabola (viaggio, ascesa, morte e disillusione) la visione negativa di Conrad in merito ad una eventuale, possibile redenzione dell'umanità. Il passaggio finale dell'incontro fra Marlow e la promessa sposa di Kurtz, sottolinea ancora di più questa visione assolutamente pessimistica, mascherata da un gesto apparentemente catartico compiuto dal marinaio che, in realtà (negando ancora una volta la verità) ribadisce l'impossibilità dell'uomo di essere davvero se stesso all'interno delle regole sociali che si è imposto.

Ho adorato questo libro!
Sono rimasto affascinato dal suo titolo tenebroso legato alla parola cuore che da sempre è il simbolo dell'amore.
Mi piaceva l'idea di questa assonanza "cuore-tenebra" e ora che a malincuore ho finito di leggerlo, non posso fare altro che consigliarvelo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gabryyy!deve essere un libro davvero interessante...mi hai incuriosita,lo leggerò!Mi ha colpito sopratutto il tema del colonialismo che nell'arco della storia umana si è rivelato sempre così dannoso alla fine per i popoli colonizzati, portati a perdere tutte le proprie tradizioni e sottomessi a regole di un mondo e di una civiltà troppo lontana da loro!bacio

Anonimo ha detto...

Beh Gabry puoi sempre rileggertelo e rigodertelo...dal canto mio credo proprio che seguirò il tuo consiglio e lo leggerò.
Bacio. Kiky

Anonimo ha detto...

Ho letto questo libro.Come dici tu è un libro molto bello e profondo ma io in alcuni punti l'ho trovato un po' ripetitivo.Lo consiglio anche io e consiglio anche la visione del film "Apocalipsnow" (pare sia stato preso di spunto da questo libro)! jq