lunedì 21 luglio 2008

Factory Girl


E' magnetica, eterea, smarrita e quando muove ogni parte del suo corpo staresti a guardarla per ore, con quegli occhioni intensi e scuri.Stò parlando di Edie Sedgwick, diventata in pochi anni il simbolo più puro della cultura pop americana dal suo fortunatissimo incontro con Andy Warhol che la catapultò in una New York modaiola e stravagante.Travolta in un movimento artistico innovativo ed estremo Edie divenne un' icona di bellezza per generazioni di giovani e di li a poco divenne una vera superstar.Con i suoi occhioni e il suo carisma,contribuì alla grandezza mondana ed artistica di Warhol, sacrificando la sua stessa indipendenza creativa di pittrice.L'apice del successo durerà fin quando non si innamorerà di Bob Dylan per il quale Andy era tremendamente geloso a tal punto da sostituirla per i suoi film con un' attrice americana.Da li a poco per Edie saranno anni di depressione,solitudine,droga,povertà fin quando in uno stato confusionale totale, per un overdose di barbiturici morirà nel 1971 a soli 28 anni.

Factory Girl, in definitiva, è il tentativo di raccontare attraverso il personaggio di Edie Sedgwick la controcultura newyorkese e il suo esponente di maggiore spicco, Andy Warhol. Le buone intenzioni, però, non bastano, e quello che ne esce è un triste ritratto di un’umanità perduta, superficiale e senz'anima, disposta a tutto per quindici minuti di fama.Un film che nonostante le numerose critiche lette a giro,consiglio comunque di vedere.Buone le interpretazioni degli attori (soprattutto Sienna Miller:Edie)!Ottime le ambientazioni, le scenografie e i costumi che riprendono e rispecchiano lo spirito dell’epoca. I fans del vintage impazziranno per questo! Voto: 6+

1 commento:

Anonimo ha detto...

Film carino che però non ho apprezzato per certi aspetti.Bravi gli attori!