martedì 20 maggio 2008

La conoscenza interpersonale

La conoscenza interpersonale o anche solo l'abilità nei rapporti interpersonali,non si acquisisce dall'oggi al domani ma richiede una lunga consuetudine fin dalla nascita.

Bisogna essere innanzitutto interessati ai nomi.Chiederli e ricordarseli.In questo ahimè non sono mai stato bravo ne tanto meno curioso non a caso la mia memoria è sempre stata per la maggiore,visiva.
Talvolta la conoscenza interpersonale implica come caratteristica il "tradire" per dare spazio a nuove conoscenze mettendo in secondo luogo le vecchie.Chi non ha mai sottratto tempo a vecchie amicizie per dare spazio a delle nuove?????Io credo Tutti almeno una volta e non credo sia da considerare come un atto d'infedeltà da parte del "tradito" ma solo di curiosità e voglia di ampliare il proprio vivere e la propria conoscenza verso altri vissuti da parte del "traditore" per potersi confrontare a più esperienze.Il conoscere d'altronde lo si può vedere anche come un collezionare esperienze di vita.E' un vanto di collezioni e i collezionisti sono tutti coloro che hanno molte conoscenze interpersonali.

Ma la conoscenza è talvolta anche qualcosa di superficiale.Si dichiara di conoscere infatti quando ci si acquieta,quando si ritiene di aver raggiunto una giustezza e siamo davanti ad un punto di non ritorno.Io credo che nella vita di tutti i giorni ciascuno di noi debba saper calibrare i rapporti con gli altri dosando talvolta uscite tradizionali ad uscite nuove.Credo sia sbagliato vivere ed uscire unicamente con una persona (anche se questa la vediamo con occhi d'infinita gioia e infinita bellezza) perché sono dell'idea che nel momento in cui questa verrà a mancarci,qualcosa in peggio cambierà perché verrà a franarsi quel terreno che avevamo costruito con gli anni faticosamente e credo che questo per la nostra dignità di esseri umani (uomini o donne indistintamente),non debba succedere mai.Bisogna avere invece il coraggio di dire le cose come stanno,bisogna sapersi confrontare,bisogna avere rispetto di chi abbiamo davanti condividendo le sue scelte anche quando non le approviamo totalmente,dobbiamo avere in comune almeno un argomento sulla base di cui parlare ma soprattutto bisogna avere la volontà di credere in noi stessi e nelle nostre potenzialità.
La pochezza inaridisce gli animi ed io non voglio soccomber vi.E' giusto godersi la vita,è giusto farlo per il bene di noi stessi ma soprattutto è bene essere autentici perché solo così potremo regalare un sorriso sincero a chi vogliamo veramente bene.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

..siamo sempre troppo ipocriti(nel senso vero di attori)o persone(maschere) per ricercare l'unica verità individuale..come dici giustamente tu:l'autenticità.parole sante!
posso chiederti se hai tempo e voglia di rispondere per gioco alla mia domanda nel post del15maggio?
buona giornata!
skedra
skedra

Anonimo ha detto...

Scrivi spesso post particolari (come quello della geisha preceduto da fatti di cronaca seri)che poi sono anche profondi ed è questa la cosa che mi incuriosisce di te.Quello che mi traspare è una certa solarità e spensieratezza nell'affrontare e goderti la VITA.Se sei così, i miei più vivi complimenti....sono rare al giorno d'oggi queste persone.XXXXX

Anonimo ha detto...

grazie per aver risposto subito e con entusiasmo!mi serve capire che sensazioni danno i colori alle persone...vorrei riuscire a farle vedere queste sensazioni..attraverso qualcuno dei cinque sensi forse..bah..
vista l'ora:sogni d'argento!
Skedra

Anonimo ha detto...

Il tema che hai toccato è molto interessante...penso che, come dicevi te, fra conoscenza e amicizia ci sia una profonda differenza,a volte abissale, ma penso anche che alle volte le conoscenze possono essere un trampolino di lancio per la scoperta di nuove vere amicizie.Hai ragione nel dire che non si può focalizzare la propria esistenza su una sola persona, perchè sarebbe riduttivo e forse anche pericoloso, visto che se poi, per qualunque motivo, la persona amica venisse a mancare, ne risentiremo pesanti conseguenze emotive...ma d'altronde è anche riduttivo allacciare rapporti superficiali di conoscenza senza mai gettare delle vere fondamenta con nessuno, perchè alla fine anche se circondati da tanti, si è soli cmq!In questo abbiamo una visione completamente diversa, io sono più per ristringere le amicizie, quelle vere, (pur pensando che l'amicizia vera possa risiedere anche in più persone e non necessariamente in una sola, senza per questo considerarlo un tradimento)ad una piccola elite...a persone a cui tengo e su cui posso sempre contare...a persone che sanno tutto di me, che conoscono le mie debolezze ed i miei pregi...a persone che guardo negli occhi e ci rivedo un percorso di vita fatto insieme, con esperienze condivise...questo senza niente togliere alle nuove conoscenze!ma credo che alla fine solo là dove si è dato tanto, dove si è dato tutti noi stessi si possa riscontrare una vera amicizia!....la paura che un giorno le cose cambino e ci ritroviamo improvvisamente soli?!è umana!ma penso che per quante possono essere le persone che ci circondano, quando verrà a mancare il vero amico o i veri amici,quello/i con cui hai costruito qualcosa e condiviso parte di te, ci sentiremo soli cmq, perchè la solitudine è qualcosa di interiore che lo si può provare anche quando intorno c'è tanta gente.Se il terreno solido che costruiamo un giorno franerà ne risentiremo cmq, soli o in compagnia di conoscenze...ed è un rischio da correre per assaporare le gioie di una vera amicizia,sennò è la paura che ci renderà aridi!bacio

Anonimo ha detto...

Molto interessante questo post Gabry...
io credo che bisogna essere meno ipocriti e più imili in generale...se si vuole veramente bene a qualcuno, non ci si sente traditi se questo vuole ampliare il giro di amicizie per esempio, anzi, magari è un occasione di arricchimento per entrambi!
la cosa fondamentale alla fine è parlare, sinceramente...se si parla non c'è nulla da temere!